La depressione è un malessere vissuto in tutte le fasce d'età, anche se si sente parlare di più di depressione nell'adulto e meno di depressione nell'adolescenza o nell'infanzia.
Gli adulti che soffrono di depressione dicono di provare la sensazione di vivere in un tunnel, nero, senza vederne la fine. Effettivamente, quando mi viene chiesto aiuto rispetto alla depressione, il sentimento comune riguarda il senso di fallimento, il vedere le cose sempre e solo in negativo, l'impossibilità di pensare ad una via d'uscita o ad un modo migliore di vivere le cose, insoddisfazione, malumore, tristezza, pensieri di morte. Oltre a ciò, le persone descrivono sintomi fisici quali la stanchezza, l'apatia o disturbi di vario genere, come mal di testa, gastrite. Lo stare con gli altri, in un quadro di questo tipo, risulta davvero difficile, pertanto sembra complicarsi anche l'aspetto relazionale e spesso vi è la sensazione di solitudine o lo stare da soli in senso letterale.
Gli adulti che mi chiedono aiuto vivono una sofferenza davvero intensa, credono nella psicoterapia come cura e capiscono e sentono lungo il percorso che i risultati legati al benessere ci sono e si vivono col proseguire della terapia stessa. L'avere uno psicologo per sé permette alla persona di non sentirsi più sola e di condividere con l'altro il disagio, le sventure, i pensieri negativi e qualunque altro vissuto. La condivisione, già di per sé, permette di sentire dimezzato il peso emotivo degli eventi e dei pensieri. La cura sta nel coltivare dentro di sé, con il mio sostegno, lo spazio per la serenità.
Come per ogni sofferenza psicologica, mi sta a cuore comprendere le cause scatenanti il malessere. Spesso si tratta di un conflitto irrisolto, che ha origine nel passato e che si riflette sul presente, nelle relazioni, nella quotidianità. Comprendere insieme questo conflitto è il primo passo verso il benessere.
Se con l'adulto la terapia si basa sul dialogo, con l'adolescente e con il bambino, oltre al dialogo, utilizzo il disegno, il gioco e la narrazione delle storie, tutti strumenti che consentono al bambino e all'adolescente di esprimere il conflitto, le proprie emozioni e i pensieri più inconsci, per dar loro un significato che conduce al benessere.
Gli adolescenti a volte mi portano in terapia le loro riflessioni scritte, disegnate, rappresentate anche attraverso i social, e il condividerle con me permette la costruzione di un dialogo curativo.
In adolescenza, è importante non dimenticare il limite tra la normalità e la patologia. Quando l'adolescente si racconta, tengo bene in mente questo criterio per comprendere la differenza tra un atteggiamento di chiusura, apatico, tipico della fase, e un sintomo più chiaro di una vera e propria depressione. Inoltre, spesso la depressione si manifesta attraverso degli agiti, ovvero dei comportamenti dettati dall'impulso, sotto forma di rabbia o aggressività, o attraverso tentativi di autolesionismo o suicidio.
Anche nei bambini vi possono essere degli stati depressivi che si possono manifestare con apatia, assenza del gioco, chiusura nelle relazioni, umore basso, frequente tristezza, mancanza di concentrazione. Viceversa, la depressione nell'infanzia si può manifestare anche come irrequietezza, iperattività, pensieri e comportamenti ossessivi eccessivi. Spesso tutto ciò trova un significato in alcune dinamiche familiari specifiche, pertanto, nella terapia con il bambino la presenza e collaborazione dei genitori è di fondamentale importanza.